PRESENTAZIONE

E’ un movimento di preghiera composto da diverse persone che si impegnano alla recita del Rosario (almeno una decina al giorno)

Il Rosario vuole essere la risposta più concreta all’invito di Maria alla recita del Rosario. Questo invito è rivolto ai ragazzi, bambini per sentirsi più vicini a Gesù con l’aiuto di Maria per pregare per chi è più vicino a noi, per i nostri amici, per la pace nel mondo e per tutte le intenzioni che abbiamo nel cuore.

La storia del Rosario Vivente… Un’avventura che continua…

Il Rosario vivente è stato ideato da Paolina Jaricot all’età di 27 anni adattando il metodo già sperimentato con successo per “L’Opera della Propagazione della fede”.

Paolina con questo modo di pregare propone una triplice esperienza: la prima, la possiamo comprendere come “esperienza di immersione nel Mistero di Cristo”; la seconda, come “esperienza missionaria”; la terza come “esperienza ecclesiale e di universalità”.
Paolina chiese a 15 persone di pregare ogni giorno, per un mese, un solo mistero del Rosario (dei 15 allora contemplati), ponendo particolare attenzione alla contemplazione del Mistero enunciato – il cui riferimento è sempre biblico – prima di pregare il Padre nostro, le 10 Ave Maria e il Gloria. Nel mese successivo, gli aderenti si ritrovavano e il “Mistero del rosario” veniva interscambio.

È questa una prima forma di evangelizzazione che allena la persona che prega ad immergersi nel Vangelo che viene sintetizzato nel Mistero enunciato.

Paolina chiede a ciascun aderente del Rosario vivente di proporre ad altre 5 persone di pregare la decina, immergendosi nel Mistero da contemplare, formando cosi un nuovo Rosario, l’attualizzazione di questa richiesta rende gli aderenti dei veri missionari inoltre, poiché la Missione non può che avere un respiro ampio, Paolina aggiunge ad ogni Mistero la preghiera per un continente e per le Missioni ed apre così la mente e il cuore, di chi prega, sugli orizzonti del mondo, mettendolo in comunione sia con i vicini che con i lontani.
La decina pregata in questo modo fa fare agli aderenti al Rosario vivente un’esperienza di Chiesa perché essa è preghiera comunionale, infatti, è insieme agli altri, ai quali si è spiritualmente uniti, che si completa il Rosario ed è esperienza di universalità (o cattolicità) perché nessuno è dimenticato. Come vedi, caro Amico, non è nulla di complicato… Anzi è apostolicamente affascinante e concreto. Perché non provare a formare un gruppo del Rosario Vivente? Non c’è nulla da perdere, ma tutto da guadagnare! P. Davide

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